Spaziocomune: un laboratorio di comunitàSpazio comune nasce nel marzo del 2010 dall’iniziativa di un gruppo di persone di diverse regioni italiane, provenienti dal terzo settore, dall’Università, dai servizi di welfare, dall’impegno politico nelle amministrazioni locali, da professionisti impegnati in ambito sociosanitario, urbanistico ed economico, da famiglie protagoniste di cittadinanza attiva, col sostegno della Fondazione “Volontariato e Partecipazione” di Lucca e della rivista Animazione Sociale.
Spazio comune si propone di tenere in stretta correlazione l’impegno sulle nuove povertà coi problemi della democrazia, muovendo dall’ipotesi che le contemporanee crisi dei legami sociali e della partecipazione politica possano essere utilmente affrontate se si dispone di ipotesi di lettura adeguate per comprendere la trasformazione in gioco. In particolare si ritiene decisivo scommettere sulle metodologie di lavoro cresciute in questi anni intorno al lavoro di comunità, della ricerca-azione e alle pratiche di cittadinanza attiva e soprattutto sulle energie carsiche presenti nell’area delle nuove vulnerabilità che attraversano una fascia crescente di cittadini in esodo silente dalla cittadinanza e che sono scarsamente percepibili dalle categorie di lettura in dotazione alla Pubblica Amministrazione e ai sistemi del welfare, poiché si tratta di povertà che faticano a mostrarsi (la cultura dominante esige dalle persone un’iperprestatività assoluta; mostrare di avere bisogno significa assumere le stimmate del “fallito”, di chi non è riuscito a reggere il ritmo performativo imposto dalla società). Spazio comune si colloca a metà strada tra la casa (lo spazio privato) e l’agorà (lo spazio pubblico). È uno spazio di connessione, ricomposizione e riflessione che ci pare poco presidiato e di cui ci sembra si senta la mancanza e l’urgenza. Si propone come luogo di confronto riflessivo in grado di consentire al proprio interno la coabitazione di differenze di appartenenze culturali e organizzative (tecnici e politici, terzo settore e pubblica amministrazione), livelli gerarchici (operatori,quadri, dirigenti), ambiti disciplinari e di impegno (educativo, sociale, sanitario, economico, urbanistico…).
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