ALLA RICERCA DI NUOVI SGUARDI PER COMPRENDERE UNA SOCIETÀ CHE STA CAMBIANDO VORTICOSAMENTE
Incontro a inviti con Alain Ehrenberg
Giovedì 11 ottobre
dalle 10 alle 16.30
Istituto Salesiano, via Copernico, 9 - Milano
Cerchiamo di capire cosa sta succedendo
Stiamo attraversando cambiamenti sociali vorticosi che hanno ripercussioni evidenti nella nostra vita quotidiana e nel nostro lavoro: nuovi problemi nelle persone e nelle situazioni che incontriamo, attese e pressanti richieste da parte di vari interlocutori, ipotesi da ricollocare, modificare e inventare, strategie e metodologie operative da proporre e sostenere, esigenze di rendere più espliciti e apprezzabili contenuti e esiti di attività svolte da servizi pubblici e non. In questo quadro ci sembra decisivo cercare di capire in modo più specifico e elaborato, che cosa sta succedendo.
Ad esempio l’intolleranza dilagante (carica di violenza) è solo frutto della propaganda manipolante? Se è molto diffusa, come viene continuamente sbandierato, da dove trae origine? Come si formano opinioni che appaiono dominanti ? in questo tempo veloce e bulimico pensieri ripetitivi, giudizi e pre-giudizi, luoghi comuni semplificanti, colpevolizzazioni generalizzate che cosa esprimono ? a quali tensioni rispondono e corrispondono?
Il sovranismo e il populismo che cosa hanno slatentizzato nelle persone comuni: forse una rabbia per un senso di inadeguatezza che è stato nascosto rispetto a sentimenti provati a lungo con vergogna (intolleranza verso lo straniero, rabbia e invidia verso chi è più ricco,…) e a lungo repressi da un’impostazione ideale (politically correct), buonista, democratica, ecc.?. La scena sembra quella di un popolo che si sente ingiustamente defraudato del ben-essere quotidiano e che esplode in una rabbia che esige distruzioni totali .... "a morte, a morte!” come nella rivoluzione francese... a cui fa riscontro un silenzio rassegnato, come quello degli aristocratici che è inevitabile finiscano sulla ghigliottina
Cerchiamo di individuare qualche pista di lavoro
Come possiamo gestire questi problemi nelle nostre attività?
Quali nuove piste di lavoro possiamo allestire ed esplorare per dare un contributo a un’evoluzione di questa situazione in grado di tutelare non solo le persone , ma lo specifico umano a fronte di una sorta di nazismo strisciante che forse sta diventando mainstream perché in un mondo macchinico e velocissimo perché costruito a misura di tecnologia, non c’è ovviamente posto per il limite, il corpo, la fragilità, le potenzialità inespresse da attendere, la negoziazione con l’altro, la democrazia ?
Il patrimonio di esperienze (e di reti di persone utilmente collaboranti intorno a problemi concreti) che abbiamo costruito in questi decenni, non è sparito: come possiamo valorizzarlo nella complicata – e inquietante - situazione che stiamo attraversando come Paese?
Cerchiamo di farlo insieme e con il conributo di qualcuno che propone ipotesi e sostiene ricerche
Cercare da soli ipotesi e strategie operative rispetto ai quesiti sopra riportati è diverso che farlo insieme ad altri. Costruire risposte sociali a problemi sociali è suggerito dal punto di vista epistemologico e ci sembra la strada più sostenibile.
La presenza di uno studioso come Alain Ehrenberg (sociologo della psichiatria, acuto lettore dei disagi del nostro tempo e delle possibili strade per uscirne) può essere un aiuto significativo e al contempo è una “scusa” per avviare/continuare un pezzo di strada insieme. Ehrenberg ha scritto un’importante trilogia sull’individualismo contemporaneo (La fatica di essere se stessi, La società del disagio e il recentissimo La meccanica delle passioni). La sua è una lettura appassionata, lucida e non rassegnata.
Con lui e nel dialogo tra noi vorremmo cercare di dare consistenza e fondamento ad alcune idee che stiamo cercando di mettere a punto e su cui cerchiamo di muoverci.
Prima dell’incontro faremo girare qualche nota in particolare sull’ultimo testo di Ehrenberg, per facilitare l’accostarsi al confronto e alla discussione
Abbiamo scelto di non essere troppi per poterci confrontare meglio
Ci sarà una traduzione sequenziale
Intorno alle 13 è previsto un buffet autofinanziato
Ci sembra un’occasione preziosa e non frequente
Ti aspettiamo
Franco Floris, Franca Manoukian, Gino Mazzoli
Incontro a inviti con Alain Ehrenberg
Giovedì 11 ottobre
dalle 10 alle 16.30
Istituto Salesiano, via Copernico, 9 - Milano
Cerchiamo di capire cosa sta succedendo
Stiamo attraversando cambiamenti sociali vorticosi che hanno ripercussioni evidenti nella nostra vita quotidiana e nel nostro lavoro: nuovi problemi nelle persone e nelle situazioni che incontriamo, attese e pressanti richieste da parte di vari interlocutori, ipotesi da ricollocare, modificare e inventare, strategie e metodologie operative da proporre e sostenere, esigenze di rendere più espliciti e apprezzabili contenuti e esiti di attività svolte da servizi pubblici e non. In questo quadro ci sembra decisivo cercare di capire in modo più specifico e elaborato, che cosa sta succedendo.
Ad esempio l’intolleranza dilagante (carica di violenza) è solo frutto della propaganda manipolante? Se è molto diffusa, come viene continuamente sbandierato, da dove trae origine? Come si formano opinioni che appaiono dominanti ? in questo tempo veloce e bulimico pensieri ripetitivi, giudizi e pre-giudizi, luoghi comuni semplificanti, colpevolizzazioni generalizzate che cosa esprimono ? a quali tensioni rispondono e corrispondono?
Il sovranismo e il populismo che cosa hanno slatentizzato nelle persone comuni: forse una rabbia per un senso di inadeguatezza che è stato nascosto rispetto a sentimenti provati a lungo con vergogna (intolleranza verso lo straniero, rabbia e invidia verso chi è più ricco,…) e a lungo repressi da un’impostazione ideale (politically correct), buonista, democratica, ecc.?. La scena sembra quella di un popolo che si sente ingiustamente defraudato del ben-essere quotidiano e che esplode in una rabbia che esige distruzioni totali .... "a morte, a morte!” come nella rivoluzione francese... a cui fa riscontro un silenzio rassegnato, come quello degli aristocratici che è inevitabile finiscano sulla ghigliottina
Cerchiamo di individuare qualche pista di lavoro
Come possiamo gestire questi problemi nelle nostre attività?
Quali nuove piste di lavoro possiamo allestire ed esplorare per dare un contributo a un’evoluzione di questa situazione in grado di tutelare non solo le persone , ma lo specifico umano a fronte di una sorta di nazismo strisciante che forse sta diventando mainstream perché in un mondo macchinico e velocissimo perché costruito a misura di tecnologia, non c’è ovviamente posto per il limite, il corpo, la fragilità, le potenzialità inespresse da attendere, la negoziazione con l’altro, la democrazia ?
Il patrimonio di esperienze (e di reti di persone utilmente collaboranti intorno a problemi concreti) che abbiamo costruito in questi decenni, non è sparito: come possiamo valorizzarlo nella complicata – e inquietante - situazione che stiamo attraversando come Paese?
Cerchiamo di farlo insieme e con il conributo di qualcuno che propone ipotesi e sostiene ricerche
Cercare da soli ipotesi e strategie operative rispetto ai quesiti sopra riportati è diverso che farlo insieme ad altri. Costruire risposte sociali a problemi sociali è suggerito dal punto di vista epistemologico e ci sembra la strada più sostenibile.
La presenza di uno studioso come Alain Ehrenberg (sociologo della psichiatria, acuto lettore dei disagi del nostro tempo e delle possibili strade per uscirne) può essere un aiuto significativo e al contempo è una “scusa” per avviare/continuare un pezzo di strada insieme. Ehrenberg ha scritto un’importante trilogia sull’individualismo contemporaneo (La fatica di essere se stessi, La società del disagio e il recentissimo La meccanica delle passioni). La sua è una lettura appassionata, lucida e non rassegnata.
Con lui e nel dialogo tra noi vorremmo cercare di dare consistenza e fondamento ad alcune idee che stiamo cercando di mettere a punto e su cui cerchiamo di muoverci.
Prima dell’incontro faremo girare qualche nota in particolare sull’ultimo testo di Ehrenberg, per facilitare l’accostarsi al confronto e alla discussione
Abbiamo scelto di non essere troppi per poterci confrontare meglio
Ci sarà una traduzione sequenziale
Intorno alle 13 è previsto un buffet autofinanziato
Ci sembra un’occasione preziosa e non frequente
Ti aspettiamo
Franco Floris, Franca Manoukian, Gino Mazzoli